KC Augusta – “Sostenibilità ambientale” con gli allievi OSA dell’Istituto “Marconi”

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Lunedì 17 luglio ha avuto inizio alle ore 17,00 un incontro sul tema della “Sostenibilità Ambientale” service individuato quest’ anno dal Distretto Italia San Marino nell’Area Scuola, Sport, Ambiente.

L’incontro si è tenuto presso i locali dell’Istituto Paritario “Guglielmo Marconi” di Augusta con gli allievi del corso di formazione OSA dell’Istituto Paritario Guglielmo Marconi di Augusta.

Dopo i saluti del dirigente scolastico ing. Roberto Formica che ha ringraziato il Kiwanis per aver organizzato questo incontro sul tema di grande attualità sull’Agenda 2030, che con i suoi 17 obiettivi si prefigge una lotta ai cambiamenti climatici, è seguita la relazione dell’ing. Domenico Morello, Chair Distrettuale Grandi Eventi ed esperto ambientale su Agenda 2030 Sostenibilità Ambiente, essendo stato per oltre 30 anni responsabile del settore Ambiente della Provincia Regionale di Siracusa.

L’argomento affrontato oggi è stato quello su “Agenda 2030 Sostenibilità Ambiente”.

Il relatore ha preso spunto dai risultati raggiunti nell’ambito del Service Diritto all’Ambiente, con la pubblicazione del 1° Rapporto di Sostenibilità del Kiwanis International DISM e dalla documentazione predisposta dall’ing. Giancarlo Bellina, Chair Distrettuale del Service e fruibile dal sito del Distretto Italia San Marino.

È quindi iniziata una sessione formativa sui 17 obiettivi di Sostenibilità dell’Agenda 2030 illustrata con slide e report tecnici.

Investire sulla education ambientale nelle scuole è l’obiettivo primario del Kiwanis, per sensibilizzare le nuove generazioni a diventare protagoniste nella lotta ai cambiamenti climatici e nella promozione di un modello di sostenibile.

La sfida della sostenibilità, che non è un concetto solo ambientale, ma anche sociale ed economico, è quella che ha scelto di raccogliere il Kiwanis.

Per salvare il nostro pianeta dagli eventi meteo estremi e dall’effetto serra, generativo dell’effetto guerra, per le conseguenze che ne derivano, in particolare, sulle condizioni di vita dei paesi emergenti e in via di sviluppo, sulla biodiversità e sulle disuguaglianze, occorre un cambio di paradigma del nostro vivere abituale e agire anche sui comportamenti di ciascuno di noi, oltre che sulle tecnologie e sulla governance internazionale.

Abbandonare il vecchio e ormai insostenibile modello di economia lineare per adottare quello circolare, decisamente più adeguato ad assecondare le istanze e le esigenze del mondo contemporaneo, fa leva su condivisione, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento, riciclo e riutilizzo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.

Questo passaggio, ha concluso il relatore è ormai improcrastinabile, soprattutto sotto la spinta dei cambiamenti climatici e degli elevati costi energetici.