KC Catania Est – Conferenza in ricordo della shoah

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In data 18 Marzo 2023 il club Kiwanis Catania Est ha organizzato una conferenza in ricordo della shoah dal titolo “L’origine del male, il segno di Caino e la strage dei bambini nel mondo” presso il Seminario Arcivescovile di Catania.

I relatori  hanno affrontato l’argomento da svariati punti di vista.

Erano presenti il Lgt Governatore Antonio Sciuto e diverse altre autorità Kiwaniane, soci di altri club, amici.

Il primo relatore, dott. Greco, ha affrontato il tema dell’origine del male attraverso la storia di Caino e del feroce assassinio perpetrato nei confronti del fratello, individuando, quindi nel gesto l’origine del male, il segno di Caino, segno inferto da Dio sulla fronte dell’assassino, simbolicamente rappresenta il marchio del misfatto e la possibilità che tutti possano riconoscerlo. Anche la punizione inferta a Caino ha il suo significato. Caino non sarà ucciso. Fu impedito a tutti di sopprimerlo, pena una punizione ben sette volte ripetuta, ma condannato ad errare per sempre senza che il suo lavoro dei campi potesse portare dei frutti.

Il Rabbino capo della Sinagoga di Catania, riprendendo il discorso del dott. Greco, ha posto all’uditorio un quesito che riguarda l’essenza stessa dei comportamenti umani,  siamo Caino o Abele? Ognuno di noi non può identificarsi solo in Caino o solo in Abele, la vicinanza di questi due opposti, porta l’equilibrio, sbilanciarsi verso Caino, significa  usare  comportamenti umani distonici del male come la cattiveria e l’invidia, la competizione malsana e la rabbia patologica, tutte espressioni del male eterodiretto.

Il dott. La Delfa ha parlato dell’espressione psicopatologica del male espressa nei comportamenti umani. Dai comportamenti devianti dei criminali in tutte le sfaccettature, ai crimini di guerra, con gli  omicidi nazisti e/o le stragi nel mondo, criminali senza coscienza, senza pentimento, che hanno giustificato gli atti atroci di cui si sono resi responsabili con “un dovere verso gli ordini che provenivano dai propri superiori”.

Le relazioni si sono alternate a canti ebraici splendidamente realizzati da un soprano,  Ina Leonardi, che hanno stimolato nell’uditorio un grande coinvolgimento emotivo, e da filmati e immagini di bambini e adulti nei ghetti.

È su questa onda emotiva che la Conviviale si è conclusa, quando insieme al Rabbino Capo tutti i presenti, guidati dal soprano, hanno cantato  GAM GAM,  canzone diventata un simbolo, uno degli “inni” più toccanti del genocidio che riguardò più di un milione e mezzo di bambini uccisi dai nazisti.

Ma è altrettanto vero che il Signore continua a “segnarci” con il suo amore. Lo fa accendendo continuamente in noi il desiderio di una vera fraternità, infatti, in nome della fratellanza, il Rabbino Capo ha invitato i presenti a visitare la sua Sinagoga.

GAM GAM è una canzone scritta da Elie Botbol che riprende il quarto versetto del testo ebraico del Salmo 23, che tradotto in italiano vuol dire “Il Signore è il mio pastore” con la musica di Ennio Morricone.

“Anche se andassi nella valle oscura
non temerei nessun male, perché tu sei sempre con me;
Perché tu sei il mio bastone, il mio supporto,
Con te io mi sento tranquillo.”