.............      RICERCA  |   ARCHIVIO SITI KIWANIS  |   MEDIA  |   MAPPA SITO

KC Catania Centro - Videoconferenza sui cambiamenti climatici in Sicilia  

Stampa veloce crea pdf di questa news icona rss
Pubblicato da: Rosalba | KC Catania Centro | 07.06.2021 |  Letture: 221

KC Catania Centro - Videoconferenza sui cambiamenti climatici in Sicilia
Il Kiwanis Catania Centro ha organizzato la videoconferenza intitolata Cambiamenti climatici: quali rischi ecologici per la Sicilia? che è stata tenuta dal prof. Christian Mulder, docente di ecologia e cambiamenti climatici all’università di Catania.
In apertura il presidente del Kiwanis Catania Centro Giuseppe Greco ha ricordato che la conferenza era stata programmata per lo scorso anno e rinviata per effetto della pandemia.
I cambiamenti climatici sono ormai un fatto riconosciuto: a livello internazionale sono stati firmati accordi per limitare le emissioni di anidride carbonica per ridurne le conseguenze, ma è anche necessario che i siciliani prendano coscienza di ciò che può avvenire nella loro regione, in modo da impostare un’adeguata prevenzione sul territorio.
Dopo i saluti del luogotenente governatore Alfio Cavallaro, del Trustee internazionale Elio Garozzo e del Governatore Maura Magni ha preso la parola il relatore, studioso italiano di origini olandesi, che è stato delegato del Regno dei Paesi Bassi alle Nazioni Unite in occasione della firma del trattato internazionale di Parigi sul clima. Il prof. Mulder ha sottolineato che negli ultimi cento anni il clima è cambiato con una velocità mai riscontrata nei millenni precedenti e in proposito è stata evidenziata una chiara correlazione con l’aumento dei gas serra, dovuto alle attività umane e all’aumento della popolazione mondiale. Se non si farà nulla nei prossimi anni, il 55% delle zone mondiali avrà aumenti di temperatura di 4-5°C. Esistono vari scenari su quali zone mondiali ne risentiranno di più: alcuni studiosi indicano l’Artico, altri il Nordamerica, altri ancora l’Asia centrale. Gli effetti si faranno comunque sentire anche in Europa e in Italia; la Sicilia si troverà nell’occhio del ciclone. L’ambiente deve essere considerato sotto l’aspetto del paesaggio, in cui l’attività umana si integra con l’ambiente naturale. La Sicilia è molto diversificata nei suoi ambienti, che risponderanno in modo diverso ai cambiamenti climatici; alcuni paesaggi sono più a rischio di altri. Le piante presenti sul territorio ne risentiranno in modo diverso: ad esempio, vi saranno problemi per la vite, ma non per il pistacchio. Uno degli aspetti negativi del cambiamento climatico è l’aumento del rischio di desertificazione, processo in cui il suolo si trasforma in un terreno sterile per la progressiva scomparsa dei microrganismi che vi si trovano, in primo luogo lombrichi e nematodi. La Sicilia è una delle regioni più a rischio di desertificazione, insieme alla Puglia e alla Sardegna; le zone del territorio siciliano più a rischio sono il nord della provincia di Trapani, le province di Enna e Caltanissetta e le zone meridionali delle province di Siracusa e Ragusa. Una volta che si è verificata, la desertificazione è quasi irreversibile, perciò bisogna prevenirla. La desertificazione è connessa all’aumento della temperatura e alla diminuzione delle precipitazioni, ma non si può prevenire solo con l’irrigazione. Bisogna fare un uso più appropriato delle risorse del territorio: ciò significa tra l’altro salvaguardare le foreste esistenti, usare tecniche agricole che evitino lo sfruttamento e il degrado del suolo, prevenire il dissesto idro-geologico. I rimboschimenti andrebbero effettuati con sugherete, leccete e piante della macchia mediterranea, evitando l’eucalipto; i terreni incolti nella zona centrale della Sicilia non andrebbero abbandonati, ma coperti di pannelli per produrre energia solare. È seguito un interessante dibattito, in cui è stato detto tra l’altro che nella costa della Sicilia orientale l’aumento del livello del mare avrà conseguenze più significative per la zona a sud di Brucoli.
In chiusura, il luogotenente Cavallaro ha sottolineato la necessità di creare bacini per la raccolta delle acque, di effettuare rimboschimenti e di prevenire il dissesto idrogeologico; il Kiwanis è molto sensibile ai temi ambientali e non mancherà anche in futuro di tenere alta l’attenzione sull’argomento.

Il presidente
Giuseppe Greco













TAGS:   
videoconferenza   clima   
(aggiungi tags)