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KC Ghemme e Bassa Valsesia - Conviviale di novembre con relatore su Villa Bossi Tettoni Castellani Benizzi  

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Pubblicato da: Rosalba | KC Ghemme e Bassa Valsesia | 24.11.2019 |  Letture: 1038

KC Ghemme e Bassa Valsesia - Conviviale di novembre con relatore su Villa Bossi Tettoni Castellani Benizzi
Tra le “Ville di delizia” settecentesche lombarde Villa Bossi Tettoni Castellani Benizzi di Azzate è sicuramente una delle più interessanti e forse meno conosciute. Questo edificio storico ha origine nel 1495, ma è nel settecento grazie al Tettoni che ha preso forma e splendore.
Il Club Kiwanis Ghemme e Bassa Valsesia ha voluto organizzare un’apposita serata per presentare questo gioiello vicino alla nostra zona e sconosciuto ai più. La serata si è svolta al Ristorante Gufo Nero di Ghemme sabato 23 Novembre.
Quando il novarese Gerolamo Tettoni nel 1749 raccomandava all’erede di conservare la sua dimora di villeggiatura ad Azzate (Varese) ben riparata, e più tosto resa più comoda, ordinando che fosse sempre abitata da persona attenta, fedele, e destinata ad averne tutta la cura, probabilmente immaginava che lo scorrere del tempo e i mutati costumi avrebbero potuto affievolire l’attenzione e l’affetto che lui aveva avuto per una villa che con passione aveva reso un piccolo gioiello. Non aveva lesinato nelle spese per realizzare un edificio rappresentativo del suo status sociale conservandone le caratteristiche peculiari, ma rendendolo anche moderno e funzionale, affacciato su due giardini, con un lungo viale alberato che creava effetti prospettici esaltandone la scenografia. Sia all’esterno sia all’interno aveva voluto una ricca decorazione affrescata, in cui si amalgamavano gli effetti illusionistici dell’architettura dipinta con i temi della mitologia, l’esaltazione delle virtù eroiche con le antiche rovine, senza dimenticare i Santi legati alla sua devozione personale e a quella della moglie.
Di generazione in generazione gli auspici del nobile novarese non sono stati disattesi. Certo i muri, i solai e gli affreschi hanno risentito del tempo, si è aperta qualche crepa, i colori non sono sempre smaglianti, ma si sono conservati intatti l’aspetto scenografico e i segni dell’affetto e della premura di chi è vissuto qui e di chi oggi ancora frequenta questi spazi.
A descrivere la Villa nei suoi particolari è stato lo storico Sergio Monferrini che con la storica dell’arte Anna Elena Galli ha svolto accurate ricerche sull’immobile e sui proprietari che nei secoli si sono succeduti, ricerche poi sfociate in una bella pubblicazione a cura del Comune di Azzate. Dopo l’uscita del libro c’è stato un crescente interesse per la Villa, un piccolo gioiello che appartiene a tutti quelli che hanno a cuore la bellezza e l’amore per le proprie radici, che ora è di proprietà comunale. Come conseguenza sono arrivati i primi finanziamenti per la sua sistemazione e valorizzazione.
Monferrini è conservatore dell’archivio della famiglia Dal Pozzo d’Annone, archivista, presidente dell’associazione Scrinium – Amici dell’Archivio di Stato di Novara. Si occupa da molti anni di storia novarese e lombarda, in particolare fra Cinque e Settecento, soprattutto in riferimento agli aspetti della committenza artistica delle famiglie nobiliari. In questo senso ha intrapreso proficue collaborazioni con gli storici dell’arte. Appassionato ricercatore ha al suo attivo molte pubblicazioni e ha partecipato in qualità di relatore a varie conferenze, convegni e seminari in Italia e all’estero.
Nel corso della serata è riuscito ad appassionare i presenti. in molti hanno richiesto di poter visitare, da lui guidati, la villa di Azzate. Il Club organizzerà un’apposita gita in primavera.






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