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KC Ghemme e Bassa Valsesia - Invito alla presentazione del libro "Il Ponte fantasma" - Isonzo Maggio 1917  

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Pubblicato da: Rosalba | KC Ghemme e Bassa Valsesia | 26.11.2018 |  Letture: 718

KC Ghemme e Bassa Valsesia - Invito alla presentazione del libro
Presentazione del libro di Paolo Caccia Dominioni e Ambrogio Viviani dal titolo “IL PONTE FANTASMA” - ISONZO MAGGIO 1917 ...un episodio di soli cinque giorni di combattimento dove il valore del soldato italiano brillò in modo particolare, quando le truppe, per il passaggio dell’Isonzo nel tratto da Loga a Bodrez, gettarono d’assalto due ponti che furono sottoposti da un intenso bombardamento nemico. Uno resistette qualche ora in più e dopo la notte, illuminato dal sole, venne anch’esso distrutto. ...comparve e scomparve, dunque, come un fantasma e questo è il nome che Paolo Caccia Dominioni, allora Tenente del Genio, gli diede per ricordarlo: “Il ponte fantasma”. Il Caccia Dominioni e il Generale Viviani decisero di descrivere questo episodio che si inquadra nella “10ª battaglia dell’Isonzo”. Nel 2018 si celebra il centenario della fine della grande guerra e il Kiwanis Ghemme e Bassa Valsesia con il patrocinio di questo evento ha voluto ricordare anche la fine di quella guerra tremenda che ha causato la morte di oltre diciassette milioni di giovani. La presentazione avverrà il giorno 2 dicembre alle ore 10,15 al Tenimento al Castello di Sillavengo, via S Giuseppe, 15.
La denominazione odierna “Al castello” è impropria, ma radicata profondamente nella convinzione della popolazione locale, a ricordo della proprietà dei Signori Caccia, discendenti di Francesco Caccia, divenuto feudatario di Sillavengo dopo Gaspare da Suessa (console ducale di Francesco Sforza), col consenso del Duca di Milano Gian Galeazzo Sforza il 10 Aprile 1483. In più di cinque secoli di vita, questa Villa ha subito varie modifiche ed ampliamenti. Nel XIX secolo è stata ristrutturata con la creazione di una facciata scenografica che ricorda un castello, con mastio centrale, portone di ingresso principale e torri angolari, sormontata da merlatura alla ghibellina. Verso la fine degli anni ‘60 del XIX secolo la proprietà passò alla famiglia Gorini. In quel momento si esaurivano in paese i beni allodiali della famiglia Caccia. Altri beni erano già stati alienati nei secoli precedenti. La famiglia Caccia si sviluppò in vari rami e prosperò specialmente a Milano e dintorni. Nel XVI secolo era schierata con i francesi, con l’avvento di Carlo V si dedicò alla politica filo-spagnola, spostandosi nel Milanese a Nerviano, lasciando i beni di Sillavengo a rami collaterali. La villa presenta parti antiche risalenti al XVI-XVII secolo, con modifiche ed aggiunte nei secoli XVIII e XIX. Rappresenta una parte importante della storia di Sillavengo e conserva ricordi delle vicende della famiglia d’origine. In questa villa è sorto in questi ultimi anni il “Tenimento al Castello”, hotel ristorante di classe che ha voluto rispettare il ricordo dei trascorsi dell’immobile. Una parte della costruzione presentava una struttura rustica, con pavimento sotto il livello stradale. Conservata fino a pochi decenni fa, costituiva la cantina. Verso la campagna, dove una cancellata in ferro battuto racchiudeva un giardino all’italiana, si è conservata una seconda entrata. Si è conservato anche un ampio locale sostenuto da file di colonne di serizzo che sorreggono un soffitto a volte in mattoni a vista. Era la vecchia scuderia, che ospitava mucche e cavalli. In un lato sono ancora visibili le greppie per i cavalli in ferro battuto, molto eleganti. All’interno della “E” c’era un giardino all’italiana con una grotta ad angolo che fungeva da ghiacciaia. Sulle pareti prospicienti il giardino sono ancora visibili le tracce di pitture murali raffiguranti personaggi di famiglia che nel XVII secolo si sono distinti per qualche impresa. Si riconoscono alcuni nomi: “Balthasar Caccia Magnificus dictus 1660”, “Jo.Baptista Caccia peditum ductor Flandria 1663”. Il nome “Gio.Bapt. Caccia. Cap.” è tracciato anche sull’ architrave del camino del salone principale. La famiglia Caccia espresse molti altri personaggi importanti, alcuni dei quali abbastanza noti, come il cardinale Camillo Caccia Dominioni e il dottor Paolo Caccia Dominioni. Gli ultimi proprietari dei beni sillavenghesi erano di rami collaterali. Ancora agli inizi degli anni “60 del XIX secolo era Sindaco di Sillavengo, un conte Caccia Emanuele. Il cardinale Camillo Caccia Dominioni (1877-1946) è famoso per il ruolo esercitato in Vaticano durante il pontificato di cinque papi (da Leone XIII a Pio XII). È stato particolarmente vicino a Pio XII durante la seconda guerra mondiale. Il dottor Paolo Caccia Dominioni (18961992), detto “il Sillavengo”, è noto per la sua molteplice attività di artista e architetto, nonché scrittore e uomo dalla vita avventurosa. Sua la progettazione del Sacrario di El Alamein. Al 1° piano camere la mostra permanente “IL DESERTO E I LEONI, El Alamein 23 Ottobre 1942”, una serie di pannelli dedicati alle vicissitudini di Paolo Caccia Dominioni ad Alamein e alla successiva progettazione e costruzione del sacrario. Sua l’opera meritoria di recupero e identificazione delle salme dei caduti (oltre cinquemila) a cui ha dedicato dieci anni della sua vita, dei quali disse “Furono dieci anni magnifici di isolamento ed elevazione”. Il ristorante dell’hotel è denominato “Q 33” (quota 33) in onore della base operativa del Caccia Dominioni e del Sacrario.







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