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KC Vercelli - Conviviale con relatori sul tema della giustizia in Italia  

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Pubblicato da: Rosalba | KC Vercelli | 23.11.2018 |  Letture: 968

KC Vercelli - Conviviale con relatori sul tema della giustizia in Italia
Giovedì 22 novembre – Relatori: avv. Aldo Casalini e Avv. Massimo Mussato.
Al Kiwanis Vercelli convegno sul “giusto processo” e sulla giustizia in Italia.
Aldo Casalini e Massimo Mussato, noti avvocati vercellesi, sono stati i relatori della conviviale del Kiwanis di giovedì 22 novembre: i due legali hanno trattato in modo puntuale e specifico, con l’eloquio coinvolgente che da sempre li caratterizza, tutto quanto concerne l’attuale situazione della giustizia in Italia, partendo dalla cosiddetta “controriforma”, tematica alquanto attuale, toccando l’argomento della prescrizione e le conseguenze inerenti la recente proposta del governo fino ad arrivare a casi più specifici riguardanti la loro esperienza professionale, che non hanno mancato di suscitare interesse e curiosità nella platea.

In particolare, Massimo Mussato ha iniziato la sua esposizione tratteggiando in maniera arguta il concetto della privazione della libertà personale prima del giudizio, ricordando come al momento in Italia circa la metà della popolazione carceraria sia in attesa di giudizio e come non pochi di essi, all’esito del procedimento penale, verranno assolti dalle loro accuse. Ha parlato, inoltre, dell’’impressionante dato di circa 22.000 persone risarcite dallo Stato dal 1991 al 2014, in relazione alla loro patita ingiusta detenzione, con un esborso totale dello Stato intorno ai 600 milioni di euro. L’avv. Mussato in secondo luogo si è soffermato, sempre per quanto concerne gli ambiti strettamente di carattere penalistico, sull’aspetto della prescrizione e sull’eccessiva durata dei processi in Italia, enucleando alcuni casi, a volte anche assurdi, riguardanti quanto vissuto durante la propria attività professionale. Ha rilevato come l’attuale sistema regolamentante la prescrizione contempli già lunghissime durate dei procedimenti penali, la maggior parte dei quali può ampiamente superare i 10 anni e come, conseguentemente, la sospensione del decorrere della prescrizione per un tempo indefinito dopo il primo grado di giudizio, che si sta proponendo da parte del Governo, costituisca un assurdo giuridico ed una lesione del diritto dell’imputato a vedersi giudicare in tempi ragionevoli. Ha ricordato come in Germania non esista la prescrizione, ma i processi, per contro, risultino di durata nettamente inferiore e di come esista una riduzione di pena agli imputati qualora vengano superati i limiti temporali ordinari. L’avv. Mussato, dopo aver anche toccato ulteriori esempi noti e di cronaca come quelli di Gabriele Furlan della banda dei sassi di Tortona o di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, ha concluso ricordando come il processo penale costituisca di per sé una malattia per chi lo subisce e come, indipendentemente dalla colpevolezza o dall’innocenza dell’imputato, debba avere una durata ragionevole, sottolineando la differenza storico-sociale tra giustizia e giustizialismo.

Aldo Casalini ha poi analizzato ed approfondito le tematiche del “giusto processo” anche in ambito civilistico, ricordando che, ai sensi dell’art. 111, secondo comma, della Costituzione, ogni processo (non solo il processo penale) “si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti un giudice terzo ed imparziale, di cui si è assicurata la ragionevole durata da parte del legislatore”. Ha ricordato come dall’introduzione della Legge 24.03.2001 n. 89 (c.d. Legge Pinto), che stabilisce la previsione di un’equa riparazione in caso di violazione del termine ragionevole del processo, lo Stato italiano sia stato condannato a quasi un miliardo di euro di risarcimenti, sottolineando come tale importo si sarebbe potuto invece impiegare per supportare economicamente la riforma della “macchina giustizia”. L’avv. Casalini ha poi condiviso altre cifre significative delle difficoltà di funzionamento degli Organi giurisdizionali: nel nostro Paese la durata media di un processo civile è di 935 giorni in 1° grado, di 709 giorni in appello e di 365 giorni per il giudizio definitivo. Nonostante alcuni interventi correttivi, ha sottolineato che i processi civili pendenti in Italia alla fine del 2017 sfiorino i 4.000.000. Condividendo quanto detto dall’Avv. Mussato in ordine alla necessità dell’abbreviazione dei tempi del giudizio, ha concluso citando il pensiero del forse più noto padre costituente, Piero Calamandrei: “il segreto della giustizia sta in una sempre maggiore umanità e in una sempre maggiore vicinanza umana tra avvocati e giudici nella lotta contro il dolore. Infatti, il processo, e non solo quello penale, è di per sé una pena che giudici e avvocati devono abbreviare rendendo giustizia”.

I due avvocati hanno poi concordemente evidenziato la contraddizione insita nel sostenere la necessità di abbreviare i procedimenti penali, nel contempo rendendo illimitata la loro durata.
La serata ha visto i presenti formulare una serie di domande nel merito, a conferma di come l’argomento e la bravura dei due relatori abbia caratterizzato e dato lustro alla conviviale del Kiwanis.
Al termine della serata il Presidente Paolo Bello ha ringraziato nuovamente i due relatori a nome del Club per aver accettato l’invito e per la valenza delle tematiche affrontate e condivise, dando appuntamento ai soci per la cena degli auguri natalizi in programma giovedì 13 dicembre.








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