Navigazione veloce

KC Ghemme e Bassa Valsesia - Conviviale con relatore il Prof. Dessillani sull'eremita-pellegrino delle Americhe  

Stampa veloce LAN_NEWS_24 icona rss
Pubblicato da: Rosalba | KC Ghemme e Bassa Valsesia | 12.11.2018 |  Letture: 586

KC Ghemme e Bassa Valsesia - Conviviale con relatore il Prof. Dessillani sull'eremita-pellegrino delle Americhe
SERATA DEL 10 NOVEMBRE 2018

L’eremita e pellegrino delle Americhe è stato l’argomento della serata organizzata da Kiwanis Club Ghemme e Bassa Valsesia al Ristorante Farese di Fara Novarese, sabato 10 novembre. Relatore della serata il Prof. Franco Dessilani, scopritore casuale delle vicende di questo personaggio originario di Sizzano.
Un bel giorno arrivò dal Brasile in parrocchia a Sizzano una richiesta di informazioni su un certo Giovanni Maria De Agostini, nato nell’anno 1801 proprio a Sizzano. Don Italo interessò lo storico Prof. Dessilani di fare ricerche in merito. Fu facile trovare l’atto di nascita, ma la richiesta, provenendo dall’altra parte del mondo incuriosì il professore che volle approfondire la ricerca. Seppe così che questo signore era molto conosciuto in tutto il Continente Americano dove in molti luoghi viene tutt’oggi venerato come un santo. Ricostruì così la sua storia aiutato da testi esistenti, da notizie ricavabili su internet e da testimonianze. Su internet in particolare trovò un mondo di notizie in spagnolo, brasiliano, inglese, italiano. Giovanni Maria De Agostini, o meglio “l’eremita delle americhe” decise a diciassette anni di partire lasciando la famiglia dopo aver avuto una visione della Madonna che con il dito gli indicava di andare lontano. Interpretò questo gesto come un segno premonitore del suo destino futuro, una sorta di missione che la Madonna gli affidava. Partì come pellegrino inizialmente per Roma, poi si recò in altri paesi europei: Svizzera, Germania, Francia iniziando una vita da pellegrino/eremita scegliendo di utilizzare rifugi improvvisati, grotte, anfratti, solitamente sulle montagne. Predicava, pregava, prestava soccorso ai più bisognosi. Un giorno le circostanze lo portarono ad imbarcarsi per l’America. Dopo un viaggio di oltre un mese sbarcò nell’America meridionale e cominciò la sua avventura di eremita in Brasile, poi in Perù, in Cile, in Argentina, in Bolivia. La gente apprezzava il suo modo di operare e raccoglieva sempre più folla intorno a sé. La prima metà del XIX secolo il Sudamerica, come l’Europa sono stati interessati da rivoluzioni, guerre, con continui sconvolgimenti politici. Un personaggio che attirava a sé le folle destava quanto meno sospetto per cui fu prima incarcerato e poi costretto a scegliere di vivere in altri paesi. Ecco allora che si trasferì prima in Canada e poi negli Stati Uniti dove, seppur talvolta con fatica, svolge la sua missione sempre col consenso e la vicinanza di folle di fedeli. Muore nel 1869 dopo aver acquisito prestigio, ammirazione, venerazione in tutti i luoghi in cui si è recato. Fu trovato morto assassinato vicino al suo ultimo eremo. Indossava un cilicio che non è stato possibile togliere tanto era conficcato nella carne. In America si sono spesi fiumi di parole sul suo conto, si sono scritti libri, si sono erette statue. Come già detto in alcuni casi è venerato come santo. Per i luoghi del suo eremitaggio è in corso una richiesta all’Unesco per la dichiarazione di patrimonio mondiale dell’umanità. Un ragazzo partito da Sizzano con a corredo solamente tanta fede, amore per il prossimo e buona volontà è riuscito a conquistare un Continente.






TAGS:   
conviviale   relatore   
(aggiungi tags)




Tema Grafico by iWebSolutions - partner e107 Italia