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KC Ghemme e Bassa Valsesia - Conviviale con relatore sul tema del nostro inno nazionale  

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Pubblicato da: Rosalba | KC Ghemme e Bassa Valsesia | 21.05.2018 |  Letture: 1311

KC Ghemme e Bassa Valsesia - Conviviale con relatore sul tema del nostro inno nazionale
Il Club Kiwanis Ghemme e Bassa Valsesia sabato 19 maggio u.s. ha organizzato una serata particolare all’Osteria del Caccetta di Briona. Ospite Michele D’Andrea, personaggio eclettico, con un passato di dirigenza al Quirinale, esperto di araldica di cerimoniale e di musica del Risorgimento, ha intrattenuto i molti presenti con la sua simpatica verve su: “L’Inno svelato”, chiacchierata briosa su “Il Canto Degli Italiani”, il nostro inno nazionale, noto anche come Inno di Mameli. Si è rivelata una originale, ironica e disincantata passeggiata nella storia. Particolarmente interessante il confronto con altri inni nazionali dei più importanti paesi del mondo. La Marsigliese ad esempio scritta da De Lisle nel 1792 fu in realtà copiata pari pari (nel ‘700 era possibile) da una composizione di Giovan Battista Viotti dal titolo “Temi e variazioni in do maggiore” del 1781. La musica dell’inno tedesco è nient’altro che quella dell’inno imperiale austriaco. L’inno americano è nato all’interno di una associazione di ispirazione massonica la “Anacreontic Society of London” con il titolo “The Anacreontic Song”, il cui testo, scritto in inglese arcaico, le nuove generazioni stentano a comprendere. E così si può continuare anche per molte altre nazioni. Uno dei pochi inni nazionali con un testo e una musica originali è proprio il nostro. Ad onor del vero Giuseppe Mazzini nel 1848 diede incarico a Goffredo Mameli di scrivere un testo per farlo successivamente musicare da Giuseppe Verdi. Con il titolo di “Inno Popolare” non incontrò il favore della gente e fu un insuccesso clamoroso. L’accoppiata Mameli-Novaro si rivelò invece vincente. Michele Novaro, ottimo musicista non aveva certo la fama di Verdi, ma riuscì a trovare le note giuste da accoppiare al testo del Mameli ed ebbe immediato successo. Occorre rimarcare che sono rarissimi gli esempi di inni nazionali con motivi scritti da musicisti importanti. Purtroppo “Fratelli d’Italia” è di solito suonato molto male. Non è una marcetta ed invece come tale viene interpretata nella maggior parte delle esecuzioni di orchestre o di bande. La partitura originaria ha una melodia molto piacevole. Se suonato correttamente “Il Canto degli Italiani” si mostra in tutta la sua bellezza musicale e ideale. Michele D’Andrea è riuscito a dimostrarlo chiaramente ai presenti.
Nel corso della serata la Luogotenente Governatore Isabella Varese e la Chair distrettuale Alessandrina Gozzi hanno premiato con alcuni riconoscimenti inviati dalla sede del Kiwanis International i soci Anna Maria Castellani e Carmelo Pinto per il loro impegno kiwaniano. Al termine della serata la Luogotenente Varese e il Presidente Baldazzi, dopo aver ringraziato il relatore Michele D’Andrea gli hanno consegnato una bottiglia di Ghemme, il libro di Monferrini sul Caccetta e altri omaggi a ricordo della serata.






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