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KC Modena - Progetto "Bullo al tappeto - quali strategie per vivere meglio"  

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Pubblicato da: Rosalba | KC Modena | 27.07.2018 |  Letture: 1822

KC Modena - Progetto
Il KC Modena ha proposto alla scuola secondaria di primo grado F.Montanari di Mirandola di attuare un progetto finalizzato a contrastare il dilagante fenomeno del bullismo e cyberbullismo.
La scuola ha accolto la proposta con molto entusiasmo e qui di seguito si riporta la relazione finale del progetto denominato:
“Bullo al tappeto, quali strategie per vivere meglio”, elaborata da due docenti della scuola e alcune immagini relative al lavoro svolto.

Il nostro progetto sul bullismo e cyberbullismo “Bullo al tappeto - quali strategie proponiamo per vivere meglio”, attuato sulla classe 3 H della scuola secondaria di primo grado F. Montanari di Mirandola (Mo), è terminato con soddisfazione.
Nella presentazione dell’attività alla Preside, prof.ssa Paola Campagnoli, e all’insegnante di riferimento, prof.ssa Gabriella Bortoli, è stata avanzata la possibilità di attuare alcuni interventi di peer-education da parte di un gruppo di ragazzi, dopo essere stati adeguatamente formati.
Si è deciso pertanto di proporre la cosa ai ragazzi che hanno accettato con grande entusiasmo e partecipazione.
Il progetto si è sviluppato in tre fasi:
• sei incontri sulla classe 3°H
• un incontro di verifica con i peer-educator
• un incontro di affiancamento e assistenza ai “ peer educator” nel corso delle loro lezioni nelle classi 1°P e 2°E scelte direttamente dai docenti.
Tra gli obiettivi che sono elencati nel progetto c’è certamente la conoscenza molto dettagliata delle caratteristiche del bullismo e del cyber bullismo e delle conseguenze individuali e sociali del fenomeno.
Nella fase di formazione del gruppo classe si è analizzato cosa provano, cosa fanno e cosa dovrebbero fare il bullo, la vittima e soprattutto gli osservatori che, non restando indifferenti, con il loro atteggiamento attivo potrebbero bloccare sul nascere una situazione di bullismo.
Una prevenzione efficace parte dalla consapevolezza di quali siano i comportamenti che fanno stare bene con se stessi e con gli altri, per cui si è parlato tanto di affettività, di rispetto verso se stessi e verso gli altri, di diritti e doveri, di regole e abbiamo lavorato per favorire l’empatia e le qualità presociali come la solidarietà, l’accettazione delle diversità di ciascuno di noi, l’altruismo, la generosità, la condivisione, la collaborazione.
È altresì importante saper riconoscere le emozioni negli altri, abbiamo quindi parlato di comunicazione, di saper ascoltare e osservare con pazienza e attenzione il linguaggio verbale e non verbale.
Si è parlato inoltre dell’importanza di saper riconoscere le emozioni in se stessi e di imparare a gestirle.
Essendo rivolto a ragazzi delle medie ci siamo soffermate particolarmente sul cyber bullismo, fenomeno che si sta diffondendo in modo preoccupante senza nessuna consapevolezza dei rischi e degli effetti su chi lo subisce.
I ragazzi hanno seguito con interesse le diverse attività proposte, partecipando alle discussioni attivamente, proponendo idee creative e nuove, rispondendo con serietà al questionario consegnato all’inizio dei nostri incontri. E’ stato elaborato un power point per la peer-education e infine è stata creata una app specifica per la raccolta dati su eventuali fatti di bullismo.

Tutta la classe è stata coinvolta, chi per la costruzione di cartelloni, chi con fotografie o interviste, chi nella app o nella peer-education, insieme ai docenti delle diverse discipline, che si sono resi disponibili per realizzare al meglio le diverse attività e che ringraziamo di cuore per la collaborazione partecipata ed entusiastica.
I ragazzi peer-educator che sono intervenuti nella classe prima e seconda, alla presenza anche della signora Preside e dei docenti, sono stati molto bravi, spigliati e coinvolgenti.
Tutte le attività sviluppate dai ragazzi nelle diverse specificità sono state valutate come credito nella valutazione complessiva di ciascun studente e inserite nelle tematiche di esame.
Nelle classe V A presso la scuola primaria S. Giovanni Bosco di Modena e nella classe V B della scuola primaria Pisano di Modena, il discorso del bullismo è stato inserito in un percorso di educazione alle relazioni affettive.
Il tema bullismo e cyber bullismo è risultato uno degli argomenti più coinvolgenti e ritenuti interessanti dai ragazzi, come testimoniano i testi finali e ne alleghiamo alcuni in testimonianza.
Anche il corpo docente e i genitori, che abbiamo incontrato alla fine delle attività sono stati molto contenti del lavoro svolto e ringraziano vivamente il Kiwanis club di Modena per il contributo economico che ha permesso la partecipazione al percorso dei loro ragazzi.
L’attività è stata svolta in collaborazione con le insegnanti della classe e il coinvolgimento dei genitori che ringraziamo ritenendo molto importante l’azione formativa scuola-famiglia.
Vi ricordiamo gli obiettivi generali e specifici su cui abbiamo lavorato con soddisfazione.

OBIETTIVI GENERALI
1.Stimolare la crescita del sapere, saper fare, saper essere.
2.Favorire lo sviluppo delle qualità prosociali (generosità, altruismo, empatia, condivisione …) e dell’autostima
3.Aumentare la consapevolezza del corpo come strumento di comunicazione.
4.Crescita dell’autocontrollo e dell’auto-protezione.
5.Saper ascoltare con pazienza e attenzione il linguaggio verbale e non verbale.
6.Saper riconoscere le emozioni in se e negli altri ed aiutarli ad esprimerle
7.Sperimentarsi nella gestione dei conflitti. (Comunicazione assertiva)

OBIETTIVI SPECIFICI
1.Acquisire relazioni affettive e interpersonali rispettose tali da portare i ragazzi a vivere meglio con se stessi e gli altri.
2.Apprendere le differenze tra bullismo, scherzi e reati.
3.Conoscere quali sono le caratteristiche e il comportamento del bullo reale e del cyber bullo: sapere, saper fare, saper essere.
4.Ascoltiamo il corpo: vittima, bullo, osservatore. (Cosa si prova? cosa faccio? cosa devo fare!)
5.Quali le conseguenze sul bullo e sulla vittima.
6.Fornire gli strumenti per evitare e superare situazioni di bullismo.
7.Come comportarsi per evitare i rischi della rete.
8.Favorire la collaborazione tra scuola e famiglia per migliorare le relazioni nel gruppo classe e nella prevenzione al bullismo.

Il progetto stato attuato nel secondo quadrimestre dell’anno scolastico, da Febbraio ad Maggio 2018.

Contente e soddisfatte del lavoro fatto, ringraziamo il Kiwanis club di Modena e rinnoviamo la nostra disponibilità a una collaborazione per il prossimo anno scolastico.

Dr.ssa Ilia Taddia e Dr.ssa Mariarosa Pedroni











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